Ci dice Grechi: “Ho cominciato quasi per scherzo insieme a Paolo Giovenchi e ci siamo ritrovati in mano un disco che è senz’altro il migliore che io abbia mai fatto. È quello, nel bene e nel male, che più mi rappresenta, col mio amore per la musica acustica e per gli arrangiamenti minimali ma con un suono moderno e convincente…”
La raccolta “Tutto quel che ho 2003-2013” contiene 18 brani tratti dai precedenti album di Luigi “Grechi” De Gregori (“Angeli e Fantasmi”, “Pastore di Nuvole” e “Ruggine” ) e ripercorre i successi del cantautore ispirati al mondo musicale d’oltreoceano ma anche a tematiche “di casa nostra”. Le canzoni scelte si susseguono come in uno spettacolo dal vivo dando una continuità quasi inaspettata a questo progetto discografico. L’album, in bilico tra il folk e l’alt-country, ripropone brani che non sono invecchiati ma che hanno ora una nuova vita.
«Visto che le copie in mio possesso di “Angeli e Fantasmi” erano ormai esaurite – racconta Luigi – pensavo ad una ristampa. Poi ho considerato che ero proprietario anche del master di “Ruggine” , il CD precedente, e avevo una liberatoria per i brani di “Pastore di Nuvole”. E allora perché ristampare solo “Angeli e Fantasmi” ? Così ho scelto diciotto brani dai tre CD: non semplicemente i migliori, ma soprattutto quelli che considero arrivati a una loro versione “definitiva”, a quella che meglio mi rappresenta. E così, mettendo le canzoni una dietro l’ altra, mi sono accorto che la raccolta , malgrado qualche differenza nella qualità della registrazione, ha una sua unità e, malgrado la semplicità dei suoni (o forse proprio per questo), i brani non sono per nulla invecchiati. Quello che mi aspetto è che un pubblico diverso e ben più ampio di quello dei miei aficionados scopra questa raccolta e le sue diciotto canzoni (a parte “Il bandito e il campione”) come una novità assoluta.»
Al falco ed al serpente-Ultime della sera-La strada è fiorita-Senza regole-Al primo canto del gallo-L’angelo di Lyon-Torna il bandito-Quello che mi resta
Finalmente un disco con quattro nuovi brani inediti. Le prime novità che balzano… all’orecchio sono la sezione ritmica (Giovenchi al basso e Parenti alla batteria) prestata da De Gregori e la presenza all’armonica dello stesso Francesco su “Senza regole” , brano rock-blues dalle sonorità inusuali per Grechi. Ma poi “Al falco ed al serpente”, splendida storia di immigrazione, “Ultime della sera” che ci presenta un “newsboy” dei nostri tempi ed infine “Torna il bandito” a concludere la saga di Girardengo e Pollastri. Doverosi repechage de “La strada è fiorita”, canzone giovanile di De Gregori rimasta nel cassetto e ottimizzata per l’occasione, “L’angelo di Lyon” (traduzione da Tom Russell) e “Al primo canto del gallo” entrambe in versione acustica ma tanto più incisive. A concludere un omaggio a Stefano Rosso, “Quello che mi resta”. Disco pienamente maturo, con sonorità nuove e intriganti grazie a tutti i musicisti: oltre ai già citati Paolo Giovenchi e Stefano Parenti, Francesco Bellani che lascia momentaneamente la consolle per le tastiere, Fiore Benigni all’organetto, Leonardo Petrucci (mandolini), Andrea Tarquini alla chitarra, Alessandro Valle a dobro e pedal-steel e Franz Mayer al contrabbasso ad arco su “L’Angelo di Lyon”.
Pozzo n.9-Le chiavi-Dublino-Il bandito e il campione-L’isola di Toni-Il mio cappotto-Così mi disse il cantastorie-Chitarrista cieco-Azzardo-Fin dove la strada va-Tutta la verità su Manuela-La coperta indiana
Il motivo della produzione del CD è rendere disponibili brani di Grechi non più in commercio da tempo. Quattro di essi erano già usciti a titolo di esperimento su “Campione senza valore” di cui “Ruggine” è la versione “allargata”. Realizzato senza fronzoli in registrazione domestica ricca di calore da Grechi e la Bandaccia, il CD può essere acquistato nei concerti di Grechi.
Un disco di vecchie canzoni, solo quattro brani – realizzato a tempo di record da Luigi con la sua Bandaccia. Una registrazione live in studio per esaudire le numerose richieste ricevute. “Da molte parti mi si chiedeva come fare a reperire i miei brani meno recenti. – dice Grechi – Purtroppo i vecchi dischi sono esauriti da tempo e così ho deciso cominciare a pubblicare di nuovo le perle del mio repertorio, col duplice scopo di renderle disponibili agli appassionati e di far conoscere meglio al pubblico la Bandaccia che ormai mi accompagna …” I quattro brani sono “Dublino”,”Tutta la verità su Manuela”,”Pozzo numero nove”,”Il mio cappotto“.
Eccolo lo stronzo!-Il fuoco e la danza-Le vespe-Diggeridoo-Ma che vuoi da me?-Venti gradi sotto zero-Al di là del confine-Stivali e tequila-Supergatto-Pastore di nuvole
“ Pastore di Nuvole” è l’affresco sonoro di un mondo-il mondo di oggi e quello dell’autore- realizzato con la convinzione e la consapevolezza che partendo dal country ci si può muovere tra vari stili musicali senza perdere il timone e senza scadere nella citazione di maniera. Ecco allora che ci troviamo di fronte ad un disco che non è azzardato definire rock se per rock intendiamo quella concretezza di suoni e parole sempre più rara nella produzione musicale di questi tempi.
Per questo “Pastore di Nuvole “ è una novità di rilievo nel panorama discografico che ci circonda e per questo ha riscosso l’attenzione del pubblico e della critica in maniera sorprendente rispetto ai lavori precedenti di Luigi Grechi. L’immediatezza del suono ( ottenuta grazie ad una registrazione rigorosamente live ) è sicuramente ciò che cattura al primo ascolto ma subito dopo sono la voce e la semplicità e la profondità delle storie narrate a guidarci attraverso le varie tracce (musicali e non) di un percorso mai scontato. Dall’autoironica “ Eccolo lo stronzo “ dove l’autore salda il conto in apertura di disco con le sue radici country fino al lirismo metafisico di “Pastore di nuvole” che chiude con uno straordinario riff di pianoforte un disco zeppo di belle idee. Passando dalle atmosfere tribali di “ Diggeridoo “ (“Ho voluto parlare-dice Luigi- di un amore ai tempi della preistoria”) agli squarci di quotidianità di “ Le vespe”: dall’amara protesta contro i razzismi di ieri e di oggi ( “ Venti gradi sottozero “) allo sguardo corrosivo su un inquieto aldilà ( Al dilà del confine ).
Chitarre elettriche e acustiche ( Paolo Giovenchi ), fisarmoniche(Dayana Sciapichetti) dobro e pedal steel (Alessandro Valle). E Guido Guglielminetti – che produce il disco – al basso con Elio Rivagli alla batteria. Il tutto per costruire un suono brillante che sa di cantina e di improvvisazioni, di storie vissute o magari solo sognate: Perché, per dirla con Luigi Grechi, “ Un uomo è ciò che mangia ma anche i sogni che si porta nel cuore “
Pozzo n.9-Così mi disse il cantastorie-Al primo canto del gallo-Quaranta ruggenti-Senza domani-Alla radio solo blues-L’angelo di Lyon-Il bandito e il campione-Vola via!-Da casello a casello-Fin dove la strada va-Chitarrista cieco-Tattoo shop-Cosivalavita
Prodotto da Guido Guglielminetti
Ancora “Il bandito e il campione” in versione live, non certo per rimpolpare un CD insolitamente ricco. Vincente l’accoppiata ritmica Guglielminetti-Rivagli che dà nuova linfa alle ballate di Grechi; ospite d’eccezione Ambrogio Sparagna all’organetto.
La coperta indiana-Le chiavi- Il mio cappotto-Tutta la verità su Manuela-Il bandito e il campione-Dublino-Azzardo- Barry-L’isola di Toni-Diretto per il cielo
Prodotto da Vincenzo Mancuso
“Il bandito e il campione” nella versione di De Gregori ha nel frattempo venduto oltre 500.000 copie e il Premio Tenco l’ha giudicata miglior canzone dell’anno. E’ ora finalmente di inciderne una versione ufficiale insieme altri titoli usciti sulla cassetta “Azzardo” e a qualche ripescaggio di brani ormai introvabili su vinile. Grazie a Vincenzo Mancuso e Lucio Bardi che si dividono lo strumento è il più chitarristico dei lavori di Grechi
Azzardo-Il bandito e il campione-Deportees-Il mio cappotto-L’ isola di Toni-Tutta la verità su Manuela-Vola via!-Paura o libertà-Treasures Untold-Rock della crostata
Prodotto da Ricky Mantoan
Sia pure coi limiti della registrazione domestica, rappresenta in maniera più fedele il Grechi dal vivo anche perché Ricky Mantoan, chitarrista a tutto campo, ne è divenuto l’abituale compagno musicale. Nel nastro, rifiutato da più etichette, c’è la prima versione de “Il bandito e il campione”, giudicata allora troppo intellettuale e di scarso interesse per il pubblico.
Dromomania-Dublino-Supergatto-Motels-40° Ruggenti-El Paso-Diretto per il cielo-Barry
Prodotto da Francesco De Gregori e Filippo Bruni
Il disco della ripresa dopo un lungo silenzio discografico. Ancora con atmosfere country rock: inizia una lunga collaborazione con la sezione ritmica (Guido Guglielminetti-Elio Rivagli) e con Ricky Mantoan alla pedal steel e dobro
Come state?-La regola d’oro -Polmonidipimbo e Panciacromata-Rock della crostata-Dublino-Sotto una bandiera-Chitarrista cieco – Flu – Tema di polmonidipiombo e…
Con sonorità più vicine al country-rock, vede fra i molti musicisti coinvolti Roberto Colombo alla pedal steel, Renzo Bagorda al dobro e al banjo e Lucio Fabbri al violino. Fra i brani dell’album tre cavalli di battaglia: “Dublino”, scritta a due mani con De Gregori, “Chitarrista cieco” e “Rock della crostata”
Le chiavi-Canzone d’autunno (1943)-Se la mia penna fosse un’ala-Rosso corallo-Souvenirs La strada è fiorita-Elogio del tabacco-Anelli alle tue dita-Disco a 78 giri-Le chiavi (reprise)
Prodotto da Roy Tarrant
“Le chiavi” ha continuato ad avere una sua storia, discografica e live. Altri due brani inediti di De Gregori (“Rosso corallo” e “La strada è fiorita”). Grechi inizia a cimentarsi con traduzioni da folksingers di oltreoceano con “Souvenirs” di John Prine. Stessa band, con l’aggiunta del chitarrista Carlo Russo e la partecipazione di Roger Belloni
Il mio cappotto-Accusato di libertà-Lo spessore dei ricordi-E’ troppo tempo ormai- Questa è una storia antica come il sole-Mattmark-Buonanotte Nina-Quel buon vino-L’uomo del nord-Paese
Prodotto da Roy Tarrant
“Il mio cappotto” è da allora un pilastro del repertorio di Grechi. “Buonanotte Nina”, l’unica registrazione di una canzone giovanile di De Gregori è ancora frequentemente riproposta dal vivo. Musicisti fra il folk e il jazz (Gaetano Liguori , pianoforte-Andrea Centazzo, percussioni-Pietro Bianchi, violino – Franco Feruglio, basso)